La cripta segreta dei 7 anelli by Leandro Sperduti

autore:Leandro Sperduti [Sperduti, Leandro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery; Thriller & Suspense, Thrillers & Suspense, Foreign Languages, Italian, Crime; Thriller & Mystery, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction, Thrillers
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2015-06-08T22:00:00+00:00

Capitolo 16

Le considerazioni di Lorenzo e le scoperte fatte da Flavio aprirono prospettive totalmente nuove sulle indagini. Eppure le tre diverse piste sembravano ancora slegate e inconciliabili tra loro. L’esistenza di una congrega che seguiva l’antico mitraismo e l’appartenenza a questa di due delle vittime, la ricerca ossessiva della verità su san Clemente e sulle oscure vicende legate alla sua traslazione a Roma, lo strano coinvolgimento del cristianesimo ortodosso russo nelle fazioni in cui appariva divisa la Chiesa romana: erano tutti aspetti che non parevano ricollegarsi tra loro e non fornivano un quadro d’insieme. Risultava più che evidente che alcuni degli aspetti più importanti dell’intera vicenda erano ancora sconosciuti tanto a Lorenzo che agli stessi carabinieri.

A quindici giorni dal colloquio e dalla sua offerta di collaborazione, l’archeologo decise di incontrare padre Tomei. Formalmente doveva riferirgli il risultato dei suoi studi, ma il vero l’intento era un altro: raccogliere ulteriori informazioni e sondare quanto il priore fosse già a conoscenza di queste circostanze. Lorenzo, infatti, aveva avuto fin da subito la sensazione che i frati sapessero già tutto, o quasi, su san Clemente, ma che avessero bisogno di una serie di prove ufficiali e di documentazione storica.

Da quando era iniziato il mese di novembre, le giornate si erano fatte sempre più uggiose, così l’anziano priore preferì accogliere Lorenzo direttamente nel suo ufficio all’interno del convento, rinunciando alla sua passeggiata quotidiana.

L’archeologo venne ricevuto con la massima cordialità e gentilezza, davanti a una tazza d’orzo fumante, che ben disponeva a qualunque discorso o confronto nella temperatura rigida dell’antico convento.

Lorenzo restituì al frate il libro di Cotelier, insieme a un fascicolo ove aveva trascritto la sua personale traduzione e le sue considerazioni su quanto venuto alla luce. Vi aggiunse anche la sua copia della pergamena della Legenda Italica di Leone da Ostia, perché si comprendesse meglio il confronto tra le diverse versioni della traslazione del corpo del Santo. Era quasi sicuro che i frati possedessero già una copia di quel documento, ma gli sembrò comunque un atto volto ad aumentare la loro fiducia nei suoi confronti.

Padre Tomei prestò allo studioso la massima attenzione, mentre questi spiegava come molti dei misteri legati alla fine di Clemente sembrassero celarsi, in realtà, nella vita di san Cirillo. Parlò della discrepanza tra la tradizione slava-orientale e quella propugnata nei secoli dalla Chiesa di Roma.

Il priore aveva uno sguardo che Lorenzo non poté fare a meno di non notare: i suoi occhi non denotavano sorpresa o incredulità. Aveva piuttosto l’espressione di chi, dopo tanto, troppo tempo, si sentiva finalmente compreso e sollevato da un ponderoso fardello.

Questo parve confermare all’archeologo i suoi sospetti e gli diede quasi il coraggio di dire cose che, altrimenti, avrebbe taciuto.

«Padre, per lei è più attendibile la tradizione slava o la romana? Il corpo di Clemente è giunto a Roma solo in parte o tutto?», chiese l’archeologo.

Il priore rimase un istante in silenzio, fissando in volto l’archeologo. Poi, con un lieve sorriso, rispose: «A questa domanda dovrebbe rispondere lei, professore. Io sono un priore domenicano. A me non è stato dato di scegliere: la tradizione che mi è stata insegnata è quella romana.

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